Il dannato caso del signor Emme

Il dannato caso del signor Emme

Editore:

Published: 15/10/2020

Format: Brossura

ISBN: 9788831461023

UN VIAGGIO INIZIATICO E MOLTO, MOLTO, MOLTO FUORI DALLE RIGHE

di BARBARA MONTEVERDI

Che ci fanno una donna coi suoi gemelli undicenni e altri ospiti su un vecchio scuolabus targato Zagabria, forse rubato, allestito da camper e vagante tra le verdi montagne dell’Alentejo, direzione Madrid? Perché il confine tra Portogallo e Spagna è così temuto da questa scalcagnata tribù?

Il racconto inizia in modo decisamente sorprendente e facciamo subito conoscenza con i gemelli, di cui uno è un bambino P, ovvero Prodigio, che discetta sulla densità del silenzio e della filosofia di Heidegger, mentre l’altro – bollato come ritardato mentale dalla società cieca e facilona – è solo una creatura semplice che collezione le stelle e parla con gli alberi. Un poeta della vita.

Ed è con loro che iniziamo questo viaggio, saltando al volo sul camper/no camper e imparando a conoscere uno per uno i fantastici nomadi, condividendo il loro sguardo alternativo sull’esistenza e risolvendo enigmi filosofici.

A questo punto vi confesso una cosa: E’ UN LIBRO STUPEFACENTE E IO ME NE SONO INNAMORATA.

Partiamo proprio dal mondo che descrive e che non è esattamente come ce lo aspettiamo, perché deve essere successo qualcosa mentre ci eravamo distratti e…

Avevamo percorso infatti appena ottanta chilometri e raggiunto Tortona, alla frontiera tra il Protettorato e la Repubblica di Genova, quando abbiamo incontrato le prime difficoltà. Un tempo, quando il paese era ancora unito, quando la gente si salutava con un buongiorno e una buonasera e usava parole gentili come grazie e prego (…), mamma veniva proprio da queste parti, a Serravalle Scrivia, a fare compere in un grosso centro commerciale specializzato in prodotti olistici. Oggi quel centro non esiste più, al suo posto è sorta un’enorme base militare cinese. L’acquartieramento, come tutta la linea di confine, è protetto da alti muri difensivi sormontati da filo spinato e attorniato da barriere di cemento, sensori, telecamere, dissuasori che dissuadono e altane presidiate da militari in assetto di guerra che dissuadono ancora di più. Più che la Piana di Marengo, sembra la Striscia di Gaza.

Capito cosa intendo? Vagando per le strade d’Europa, la famigliola atipica ci mostra una geografia politico-sociale che potrebbe essere la nostra attuale, ma non lo è (ancora). Distopia? Anche. In realtà siamo nel campo minato della fantasia sfrenata, del possibile che si infila tra le ciglia schiuse un attimo prima del risveglio e che una volta lucidi ci pare il delirio di qualcun altro. Eppure, il signor Emme del titolo esiste (o meglio, è esistito), certo, ha pure un nome e un cognome – Paolo Monelli, giornalista e scrittore nato nel 1891 e morto a Roma nel 1984 – ma è al tempo stesso figura mitica ed epica, rielaborata da Roscia con sapienza e volontà di confondere e spiazzare il lettore, e la testarda ricerca della sua identità da parte dei protagonisti del romanzo è quasi un viaggio metafisico.

Detto questo, voglio mettere in chiaro – senza nessuna spocchia e senza voler spaventare il lettore – che non è un libro per tutti. Si inciampa spesso in citazioni di autori (Camus, Zola, Proust, Simone de Beauvoir, Emma Goldman, Audre Lorde) che potrebbero rendere la lettura un poco difficoltosa in alcuni punti, per chi non sia un patito di letteratura e femminismo. Se, invece, si è dei fanatici di classici e di racconti scomodi e spiazzanti al tempo stesso, allora siete giunti a casa vostra. Io me lo sono goduto in modo quasi indecente e continuo a chiedermi come l’autore abbia potuto creare una costruzione letteraria così complessa e originale fin sul filo della follia. Mi chiedo anche come questo libro sia passato attraverso le maglie dei mille premi letterari esistenti senza che gliene sia rimasto appiccicato almeno uno. Sarebbe stata una bella svolta nella monotonia che il mercato editoriale mostra in questi anni, ma la mia sensazione è che si voglia semplificare il pensiero unico e risparmiare al lettore qualsiasi fatica intellettuale. Secondo me, è un vero peccato, ma chi sono io per giudicare (come ha detto qualcuno un pochino più influente di me)? Ergo, non giudico e leggo. Consigliando agli scalatori incoscienti di fare altrettanto: vi emozionerete.

TRAMA

Restituire dignità, onorabilità e reputazione a una figura non trascurabile del Novecento italiano, sferzante, raffinata, sensibile, ma che rischia l’oblio come tante altre vittime della “damnatio memoriae”: questo è l’obiettivo di Carla, ex giornalista, specializzata in topografia della miseria e della disperazione e perennemente votata al prossimo. Per farlo dovrà ricomporre la vita e le opere del fantomatico Signor Emme e mettere insieme un fascicolo da sottoporre al giudizio dell’oscura “Congregazione dell’Indice delle vite cancellate e delle opere proibite”. Siamo in un’Europa totalmente lacerata, mosaicizzata in una miriade di piccoli stati, separati da dogane, muri, filo spinato, e in un tempo in cui passato, presente e futuro sono deliberatamente mescolati. A bordo di un vecchio scuolabus (forse rubato), trasformato in camper e targato Zagabria, Carla intraprende un folle e strampalato viaggio che le regalerà incontri con più o meno noti personaggi, accompagnata dai due figli gemelli: il primo è un bambino prodigio “in grado di risolvere equazioni differenziali lineari omogenee del secondo ordine a coefficienti costanti o confutare il teorema di Fermat”; il secondo, nonostante lo stesso patrimonio genetico, è candido, simpaticissimo, ha una sensibilità tutta sua di percepire il mondo ed è a suo modo geniale. Insieme a loro viaggia lo zio Giordano, autore del trattato filosofico “De gli eroici furori”, arso vivo a Campo de’ Fiori. Prima della stesura di questo romanzo, Massimo Roscia ha svolto un lungo lavoro di ricerca documentale/storiografica nel Fondo “P.M.”, custodito presso una biblioteca romana, visionando un patrimonio archivistico vasto ed eterogeneo. Tra manoscritti, appunti stenografici, diari, ritagli di stampa, opere edite e inedite, fotografie, una fitta corrispondenza con direttori di giornali, editori e lettori, poesie e appunti di viaggio, Roscia si è avventurato nella grande varietà dei temi di cui il Signor Emme si è occupato: le due guerre mondiali, la politica internazionale, la tutela ambientale, il turismo culturale, la lingua italiana, la gastronomia, l’enologia, per trarne un romanzo tra il vero, il verosimile e il falso, sicuramente colto e divertente. Solo alla fine del romanzo scopriremo chi è questo fantomatico Signor Emme.

Ascolta l’incipit letto da Barbara:

4.3Overall Score

Il dannato caso del signor Emme

UN VIAGGIO INIZIATICO E MOLTO, MOLTO, MOLTO FUORI DALLE RIGHE di BARBARA MONTEVERDI Che ci fanno una donna coi suoi gemelli undicenni e altri ospiti su un vecchio scuolabus targato Zagabria, ...

  • Trama
    5.0
  • Suspense
    3.0
  • Scrittura
    5.0

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