CORRI, RAGAZZO, CORRI. MA GUARDA DOVE VAI.

Virginia. Estate. Calore infernale. Beauregard Montage è nei guai: la sua officina sta fallendo, i figli crescono a vista d’occhio e le spese pure, la vecchia – tremenda – madre verrà probabilmente sfrattata dal ricovero per anziani per insolvenza e una casa vera, di quelle con le fondamenta, pare resterà un sogno irraggiungibile.

La soluzione? Riprendere le vecchie abitudini: qualche lavoretto più che losco in cui sfruttare economicamente la sua abilità di pilota. Guida bene, Beauregard, ma sa perfettamente che anche lui potrebbe schiantarsi; peccato non abbia alternative.

Beauregard finì di bere il caffè. Un tempo, aveva sognato di vivere in una casa come quella. Una casa con acqua corrente e un tetto che non colasse come un setaccio. Una casa dove ognuno aveva la propria stanza e non c’era un secchio per i bisogni nell’angolo. Mise la tazza di caffè nel lavandino. Non sapeva cosa fosse più triste. Che i suoi sogni fossero stati così modesti o che fossero stati così profetici. Tutto questo accadeva prima che suo padre scomparisse. Poi, poterlo rivedere aveva occupato il primo posto della lista. Ma, dopo tutti questi anni, aveva imparato ad accettare il fatto che alcuni sogni non si avverano.

Deserto d’asfalto è, in realtà, una lunga attesa: l’attesa che il mondo si metta a girare in senso contrario, che la vita si decida a dare un’opportunità di riscatto, che i sensi di colpa e il dolore scemino una volta per sempre, l’attesa di fare il colpo risolutivo, quello che ti permetterà di ricominciare tutto da capo.

Cosby ci racconta la sua America priva di speranza facendoci correre a tutta velocità lungo strade anonime che collegano cittadine senza personalità, tutte identiche, popolate ma non vissute dai loro abitanti che sembrano emotivamente impermeabili e il senso di solitudine, la mancanza di speranza ci avvolgono come una ragnatela, mentre osserviamo Beauregard infilarsi in un vicolo cieco guidando con l’acceleratore a tavoletta.

La scrittura è adeguata al thriller: tagliata con l’accetta, linguaggio duro e scarno, nessun cedimento sentimentale; dicono che ci faranno un film e ci sta tutto perché è avvincente, violento, fatalista, americano al cento per cento.

TRAMA

Beauregard Montage è un buon padre, un marito affettuoso e un ottimo meccanico, ma si trova in una situazione complicata. Gli servono soldi per mantenere la famiglia. Gli servono soldi per l’affitto dell’officina. Gli servono soldi per pagare la casa di cura dove è ricoverata sua madre. Gli servono soldi in generale. Gli affari vanno sempre peggio, e non basta più nemmeno quello che Beauregard riesce a racimolare nelle gare d’auto illegali. Perché tutti a Red Hill, Virginia, sanno che è il pilota più veloce in circolazione e non vogliono gareggiare contro di lui. Così il suo passato criminale torna a tentarlo, un ultimo lavoretto che risolverà i problemi. Ma non è tutto così semplice come sembra.

Traduzione: Nicola Manupelli

Se vuoi ascoltare l’incipit letto da Barbara: