DIETRO LA MASCHERA DEL CLOWN
Ogni anno Todaro Editore ci regala delle perle, nel 2017 la perla è stata Storia nera di un naso rosso di Alessandro Morbidelli, che, chiedo venia, ho letto solo ora ma tutto d’un fiato. Ma parliamo di numeri, che sono fondamentali per capire questo romanzo: 154 pagine, 6 storie, 10 anni, 1 incidente, 1 filo conduttore e 2 le personalità di ogni personaggio.
Un libro scritto sul senso comune “di come è piccolo il mondo” in una grande città come Milano, un libro fatto di assenze e presenze, l’assenza di descrizioni ambientali che distolgono dalla psicologia dei protagonisti e la presenza della complessità dell’essere umano nella quotidianità. Morbidelli parte da un gesto ingenuo, utilizza le parole come miccia che innesca i destini di tutti i protagonisti. Quello che è leggero per noi, nasconde meccanismi pesanti che possono sfociare in tragedie negli altri. La percezione di una parola nuota nel nostro vissuto e varia a seconda del contesto e del nostro stato d’animo nel momento in cui ci viene detta. Non sono le frasi a ferirci ma è la nostra emotività del momento che ci punisce.
C’è un protagonista che torna in tutte queste storie che si sviluppano in un arco temporale che arriva fino a 10 anni dall’inizio, ed è il senso di inadeguatezza. Non ci si sente a proprio agio di fronte alla sfrontatezza dei ricchi, alla malattia, alla morte, al ricatto ed all’amore che finisce.
La luce intermittente del neon accende e spegne la mia immagine riflessa nello specchio. Anche se non mi hanno ancora visto, i bambini stanno già gridando, li sento persino con la porta chiusa. Non sono ancora pronto. Muovo le mani, affondo e sfioro. In un attimo la mia faccia si anima di un’espressione intensa. Passo il rosso colante sulle labbra e sugli zigomi, mentre intorno agli occhi distribuisco il nero, denso come la pece. Mi giro appena e rido: un ghigno sproporzionato si rivela nella sua totale difformità di bocca e di trucco.
Il coinvolgimento psicologico dei personaggi diventa suspense. I fatti, in assenza di una cronologia scritta, scandiscono i tempi ed i colpi di scena sono nella pagina seguente. Tutto gira intorno ad un accadimento principale che Morbidelli trasforma in punto fermo nell’angolo di ogni storia. Il lettore sa cosa è accaduto ed i personaggi anche, ma vivono gestendo questo fatto in differenti modi.
La costruzione è geniale, ogni storia è costellata di personaggi che possono prendere voce nel capitolo successivo, lo scrittore vi dissemina indizi o trampolini per prendere il volo in un’altra vita ed il lettore non può coglierli, fino a quando Morbidelli non ce li racconta, e ci si trova con il libro in mano e si dice: “E’ vero!!”. Del puzzle a 6 pezzi che Morbidelli ci offre, il pezzo più grosso, quello che ci regala l’immagine nel suo insieme è l’ultimo, e quando pensi che manca poco alla fine e ti domandi come farà lo scrittore a placare la nostra fame di conoscenza, ci regala un capitolo finale che chiude tutto.
Come già detto ogni capitolo è una voce e le 6 voci sono le più disparate, anche se alcune sono logiche, altre, soprattutto l’ultima, ti lasciano a bocca aperta.
Un puro noir, quello vero. Quello che cresce nell’animo del lettore con il numero di pagine. Una storia difficile da raccontare senza svelare particolari salienti, ma sicuramente un romanzo breve pieno di spunti, colmo … un noir che non ti si stacca facilmente.
Musica consigliata: da questo romanzo ci potremmo fare una playlist … ma se proprio devo scegliere mi butterei su un Nick Cave ultimo disco, vanno bene tutte!!
Editore: Todaro editore
Anno: 2017