Rosso veneziano

Rosso veneziano

VENEZIA VERITAS

Venezia, la Serenissima Repubblica, agli inizi del 1500 era una delle città più affascinanti, ricche, geniali e suggestive, ma anche una tra le più discusse e invidiate, per i suoi palazzi, i suoi canali e le prime gondole. La bellezza di Palazzo Ducale, con la Porta della Carta, usata per affiggere leggi e decreti, che fu realizzata in onore del doge Francesco Foscari, custodiva segreti ed era luogo di intrighi politici.

Proprio qui, in quel tempo, viveva il giovane Giorgione, uno dei più misteriosi pittori, ricordato per le sue opere ricche di sentimento e di espressione, come “La tempesta”. Il Giovane artista, riuscì ben presto, a ottenere un ruolo importante nell’arte rinascimentale, sicuramente grazie allo straordinario Leonardo da Vinci e al grande maestro tedesco, Albrecht Durer, dai quali assorbì risorse preziose.

Giulio Scardoli, nel suo “Rosso Veneziano”, ci accoglie a Venezia, dove una scia di fuoco e sangue, irrompe e devasta la città.

Fiamme violacee fuoriuscirono, come lingue di un demone infernale…

Un anziano monaco muore in un modo atroce, ed è proprio Giorgione, legato al religioso, che tra il fuoco, gli intrighi e la violenza, cerca di trovare un significato a quella assurda morte. Ma la paura e il male si aggirano tra i canali della Serenissima. Giorgione, pur perdendosi tra l’Hashish e le braccia della sua amata Cecilia, maitresse di una casa di tolleranza, si inoltra sempre più nei misteri veneziani.

La mente che c’è dietro queste imprese ha i tratti del genio. E del genio possiede la follia.

L’autore, con una scrittura ricca e importante, ci fa vivere una Venezia rinascimentale, alternando descrizioni attente e preziose, a momenti di pura tensione. Grande capacità linguistica, storia interessante, dove l’arte tinge con pennellate di pura suspense il racconto perfettamente costruito.

Editore: Fanucci
Anno: 2019