Qualcosa di personale

Qualcosa di personale

LA CONCRETEZZA NELLO STILE ASCIUTTO DI PATTERSON

Tornato dopo oltre trent’anni d’assenza a Starskville, la città dov’è nato, nel North Carolina, per Alex Cross – il detective nero già protagonista di un’altra ventina di storie nato dalla penna di James Patterson, l’autore di thriller più letto del mondo – e famiglia (la moglie Bree, anche lei detective, l’anziana mamma Regina e i due figli: la quindicenne Jannie, promessa della corsa, e il piccolo Ali, sette anni ancora da compiere) comincia un periodo complicato, in cui passato e presente si fronteggiano in un difficile tentativo di stabilire una volta per tutte ciò che è stato e ciò che, forse, può ancora essere.

Intanto, benché sulla carta il ritorno nei luoghi che l’hanno visto bambino possa esser considerato una vacanza – oltre che l’ovvia occasione di riabbracciare il nutrito gruppetto di consanguinei di Starsksville e di lasciarsi riconquistare dall’avvolgente accoglienza e dagli indimenticabili spuntini di zia Connie -, Alex è di fatto arrivato in soccorso del cugino Stefan, insegnante di educazione fisica nel locale liceo attualmente in carcere con la terribile accusa d’aver violentato, torturato e ucciso un giovanissimo studente, Rashawn Turnbull, e d’aver stuprato un’altra studentessa dopo averla stordita con droghe e alcol.

Sostanze di cui, secondo l’accusa, lui stesso faceva uso e che spacciava, per soprammercato, tra i suoi studenti (è stato lui, sempre secondo l’accusa, a vender l’eroina ai due ragazzi morti per overdose qualche tempo prima).

Chiamato appunto in soccorso dalla nipote Naomi, avvocato difensore di Stefan, che non ha dubbi sul fatto che l’uomo sia stato incastrato – sullo sfondo, oltre alle tensioni razziali di un territorio ancora pesantemente ostile alla comunità nera, lo spaccio e i loschi traffici degli intangibili potenti locali, infastiditi dall’impegno di Stefan, ex tossicodipendente, contro la droga e desiderosi di toglier di mezzo un avversario scomodo -, Alex si trova a dover fare i conti col proprio passato.

Un passato infelice, complicato e in parte persino rimosso, sul cui sfondo spicca la rovina dei genitori Jason e Christina e il loro progressivo asservimento appunto a uno dei pezzi grossi del posto. Il tutto finché la madre di Alex non è morta di cancro e il padre non s’è ucciso gettandosi nel fiume che scorre vorticoso ai margini della città.

O forse no: tra i difficili segreti che Cross dovrà scoperchiare, infatti, ce ne sarà anche uno di famiglia che potrebbe cambiar faccia a tutto il passato…

Sulle tracce d’un fantasma che forse non è tale, il detective – come se non bastasse alle prese anche con i problemi sportivi della figlia Jannie, che durante un allenamento nella palestra locale è stata trovata in possesso di sostanze illegali: una montatura fabbricata ad arte, naturalmente, ma comunque l’ennesimo, sinistro avvertimento per Cross e famiglia, oltre ai proiettili sparati addosso all’uomo da un’auto in corsa e al pestaggio subito da tre sconosciuti – verrà inoltre coinvolto in un caso che sta dando del filo da torcere alla polizia locale: una serie di brutali omicidi abilmente camuffati da suicidi ai danni di alcune ricche signore dell’high society

Ennesima avventura del riuscito personaggio del detective Cross, Qualcosa di personale è un thriller ben fatto dallo stile asciutto che dalla dimensione familiare che fa da sfondo alla storia trae motivi di concretezza, contribuendo a definire carattere e spessore di protagonista e comprimari.

Ben delineato, ad esempio, il rapporto di collaborazione tra Cross e la nipote avvocato (un duo convincente che potrebbe funzionare anche altrove) e quello di complicità e comprensione con la vigile moglie Bree, e riuscite le sequenze coi figli: il piccolo Ali incantato davanti ai documentari sulla pesca in tv (“uno dei pochi canali che si vedevano sul televisore di casa”) in questa lunga estate atipica, e l’adolescente Jannie alle prese con un futuro che la incalza forse troppo da vicino.

Recensioni precedenti:
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Traduzione: Annamaria Biavasco e Valentina Guani

Editore: Longanesi
Anno: 2019