L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ESSERE
Simona guardò il lago, le luci dell’isola di fronte a lei. Dio mio, che pasticcio! Si ripromise che se Cristina non fosse ricomparsa entro la mattina successiva, avrebbe raccontato a Massimo ciò che aveva visto al santuario, ciò che era accaduto poco prima che scoppiasse il temporale.
Cosa era accaduto? Che fine ha fatto Cristina?
Picnic al lago romanzo giallo di Erica Gibogini a tratti ricorda L’Avventura di Antonioni e a tratti i celebri libri di Christie. Un gruppo di conoscenti, una coppia con all’interno un marito fedifrago, l’amante che si ritrova nello stesso luogo di vacanza della moglie, un posto bellissimo e oscuro.
Il cliché e visto e rivisto, la trama letta e riletta.
Ma ciò che rende questo romanzo particolarissimo, ancora una volta, è la straordinaria capacità autoriale di descrivere le location, e soprattutto di scegliergliele. Perché sembra proprio che il lago d’Orta sia meravigliosamente perfetto per imbastire trame ad alto tasso di trepidazione.
Boneto, Centonara, Pella, il santuario della Madonna del Sasso e l’incantevole isola di san Giulio con il promontorio di Orta si dispiegano sotto gli occhi di chi legge quasi fossero luoghi surreali dove è facile perdersi, scomparire, incontrare ombre e farsi fagocitare dalle stesse.
Gibogini, però, fa di più, in questi scenari tra l’incanto e il mistero fa muovere personaggi precisi, con determinate caratteristiche, fintamente svagati, imbranatamente menzogneri, scaltramente disponibili. Sono loro, tutti loro che rendono Picnic al lago un giallo unico. Arricchiscono la trama e determinano i diversi umori e le differenti preferenze di chi legge.
Massimo è un frescone o un furbone? Simona è una donna sincera o desidera solo avere un tornaconto personale, Cristina è una attrice consumata o davvero una vittima?
In un posto come il lago d’Orta dove l’incanto della natura viene spezzato spesso da nuvoloni carichi di pioggia e neri come il buio della morte, la metafora della vita degli esseri umani è troppo facile da trovare e l’autrice lo sa, nonostante questo, la trama regge e la morale pure: la quiete è sempre temporanea, il vento può sempre cambiare, la tempesta può sempre sopraggiungere.
Editore: Morellini
Anno: 2020