QUANDO DUE GENI S’INCONTRANO …
Per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, quello di Marco Malvaldi è un bellissimo omaggio al grande genio fiorentino. Un romanzo che non solo è storico ma anche giallo allo stesso tempo. Siamo a Milano, nel 1493, Ludovico il Moro governa la città meneghina e Leonardo da Vinci è alla sua corte per la creazione di una statua equestre in onore del padre de il Moro. Ma la morte arriva al Castello. E tutto cambia.
Una trama intricata di storia, personaggi reali, dubbi, sospetti e tanta ironia, il tratto distintivo dello scrittore pisano Malvaldi. Un romanzo che non vuole ricalcare nessun saggio o nessuna biografia sull’artista fiorentino ma vuole raccontarci di un uomo che è stato protagonista nel Rinascimento fiorentino ma non solo, vuole anche raccontarci un mondo che sembra lontano e che lo scrittore riesce a rendere contemporaneo per facilitarcene la comprensione.
L’uomo si fermò un attimo, prima di entrare. Inutile guardarsi intorno per cercare di capire se qualcuno lo avesse seguito. L’entrata la castello sorgeva in una delle zone vecchie di Milano, lungo una strada umida e buia a cui si arrivava solo tramite altre strade umide e buie, e se qualcuno gli si fosse messo dietro lo avrebbe perso già da un bel pezzo, nonostante il vistoso panno rosa del vestito.
Un quadro di fine quattrocento quello che ci disegna Malvaldi. Al centro della tela Ludovico il Moro e Leonardo da Vinci, protagonisti indiscussi di questo romanzo. Il Moro è un po’ il commissario di polizia che cerca di tirare le fila di un caso di omicidio lottando con e contro tutti pur di vederci chiaro. Leonardo da Vinci è il genio, molto simile ad un proto-Sherlock Holmes, attento a tutti e a tutto. Prende appunti nella sua testa e quando sembra che non ci sia più scampo, eccolo ribaltare la scena, riuscendo anche a far credere che il merito sia di Ludovico.
Cecilia Gallerani e Beatrice d’Este o la madre di da Vinci, Caterina, sono le donne del romanzo. Diverse, forti e parti fondamentali della trama. Sono le donne dei due protagonisti, coloro che stanno vicine e che condizionano involontariamente tutto il corso della storia.
Malvadi ha pensato di fare un omaggio ad un altro toscano invece ci ha solo confermato la sua genialità di scrittore. E’ riuscito a raccontarci di un uomo, di un’epoca, mostrandoci tante sfaccettature che poco importa se reali o di finzione ma fondamentali nella formazione dei personaggi. Come in tutti i romanzi storici o che si rifanno al passato c’è sempre qualcosa del giallo che perde vigore, ma l’esperienza di Malvaldi non l’ha certo tratto in inganno … anzi ci ha mostrato la sua genialità di scrittore. Adesso per il prossimo romanzo mi aspetto che lo scriva da destra verso sinistra.
Editore: Giunti
Anno: 2018