La gestione dell'aria

La gestione dell'aria

Si legge piacevolmente ed agevolmente il romanzo dal titolo La gestione dell’aria, scritto dal narratore pavese Paolo Repossi per i tipi della casa editrice Instar di Torino.

I capitoli invero cortissimi e concatenati propedeuticamente l’uno all’altro accompagnano gradevolmente il lettore sino ad una fine insolita tanto in ordine al disvelamento di uno scenario per nulla intuibile quanto in relazione all’individuazione quale co-protagonista di un personaggio ragionevolmente reputabile come marginale fino a quel momento. Il contesto scenografico è rappresentato dal tipico paesaggio provinciale del Settentrione d’Italia, laddove lo scontro generazionale tra giovani e vecchi è maggiormente aggravato dal malcelato disprezzo che questi nutrono verso le inclinazioni neo-professionali piuttosto intellettuali che manuali di quelli.

Cosicché nelle parole e nei pensieri degli anziani si manifesta, invero prepotente, l’alterigia nei confronti degli studenti di primo pelo che accorrono periodicamente durante la vendemmia per raggranellare qualche quattrino ovvero dei professionisti agli albori della carriera che studiano il territorio dal punto di vista geo-morfologico.

Cosicché il romanzo, impreziosito dalla caratteristica della sua astoricità poiché connotato dall’impossibilità di datarne gli eventi che all’interno del suo alveo si succedono con placida calma, potrebbe essere ambientato in qualsiasi provincia italiana.

La diffidenza verso il nuovo che sta per sopravvenire contraddistingue un po’ tutti i personaggi più in là con l’età tratteggiati da Repossi: i capifamiglia Bariani e Ruffinazzi, l’oste Piccinini e il perdigiorno Mangiamale (così soprannominato).

Vittime di tale atteggiamento degli esponenti della comunità senile sono i tanti studenti innominati, improvvisati ausiliari di vendemmia, e i giovani geologi Ferro e Pansini incaricati di condurre in loco alcune ricerche per conto di un non meglio precisato ateneo milanese.

repossiNondimeno tale visione delle cose del mondo è testimoniata dallo scalpore che desta l’abitudine di Maura, anch’essa studentessa prestata alla raccolta delle uve, al fumo di sigaretta.

Ma i giovani, sia quelli imberbi che quelli non più del tutto acerbi (Maurizio e Roberto Gasio nonché Corrado e Franco Bonfoco) si dimostreranno sagaci cursori di un’aggregazione selettiva in modo meritocratico e segreto – pertanto finalizzata al miglioramento del background socio-economico di riferimento – nella quale saranno ammessi il protagonista iniziale e il co-protagonista ad intuizione retroattiva.

Cosicché alcuni episodi si paleseranno come prove cui costoro saranno stati sottoposti per la valutazione dell’attitudine alla membership in siffatto gruppo.

Un plauso, dunque, a Paolo Repossi, cui va altresì tributato il merito di aver elevato a dignità di Comune autonomo il piccolo borgo di Montuberchielli (scritto senza soluzione di continuità) corrispondente alla frazione di Montù Berchielli di Ruino.

L’autore: Paolo Repossi, nativo di Broni nell’Oltrepò Pavese, può essere considerato l’ideatore del romanzo italiano contemporaneo “di collina”.

Musica consigliata: Il brano “Practice what you preach” di Barry White – con i propri ritmi lenti e incisivi al tempo stesso – può ben accompagnare il lettore nei meandri della storia.

Editore: Instar
Anno: 2011

4.0Overall Score

La gestione dell'aria

Si legge piacevolmente ed agevolmente il romanzo dal titolo La gestione dell’aria, scritto dal narratore pavese Paolo Repossi per i tipi della casa editrice Instar di Torino. I capitoli invero ...

  • Trama
    4.0
  • Suspense
    4.0
  • Scrittura
    4.0