La gabbia

La gabbia

C’E’ SEMPRE UNA POSSIBILITA’ PURE ALL’INFERNO 

Una storia claustrofobica. Questa è la prima sensazione che dà il romanzo della Gerla. Ti manca l’aria, al leggerlo. Ti mancano la luce, la vita. Perché in fondo di questo si tratta, di una rinuncia a vivere da parte dei due protagonisti principali. Anche se non si suicidano né vengono uccisi, sono morti comunque. Dentro. Vittime della violenza e dell’amore, sentimenti ugualmente pericolosi. Enea, il protagonista maschile, è stato testimone della violenza più terribile che possa vedere un bambino per mano del padre e che l’ha segnato in un modo che si rivela solo nel corso della lettura. Per questo motivo si rintana in un garage da cui non esce mai, per scontare una colpa che nessuno gli addossa tranne lui stesso.

Enea vive attraverso le vite degli altri, gli abitanti del condominio in cui si è rifugiato. Li spia continuamente dai monitor del garage di un palazzo di Napoli, si intrufola nelle case degli inquilini quando questi sono via per farsi sfiorare dalla loro realtà. Ma alla sua vita personale ha volontariamente e scientemente rinunciato.

Ilaria, la protagonista femminile, ragazza dalla bellezza incredibile, ha sofferto per la mancanza improvvisa dell’amore da un lato e l’eccesso di amore dall’altro. Quando, appena tredicenne, perde la nonna che l’ha cresciuta e dato una famiglia che le mancherà sempre, viene affidata a chi per amore la soffoca e la rinchiude in gabbia. E per sfuggire da quella gabbia, si rinchiude in un’altra, pagando sulla propria pelle le conseguenze.

Si soffre, a leggere le loro storie. Si ha voglia di afferrare entrambi per la collottola, chiedere “ma che ti manca?”, e scuoterli con rabbia per costringerli a uscire dall’inferno in cui si sono reclusi.

Sembra una storia disperata.  È sicuramente una storia di disperati. Ma il finale ti spiazza. C’è sempre una possibilità, pure all’inferno.

Editore: Emersioni
Anno: 2019

3.3Overall Score

La gabbia

C'E' SEMPRE UNA POSSIBILITA' PURE ALL'INFERNO  Una storia claustrofobica. Questa è la prima sensazione che dà il romanzo della Gerla. Ti manca l’aria, al leggerlo. Ti mancano la luce, la vita. ...

  • Trama
    3.0
  • Suspense
    3.0
  • Scrittura
    4.0

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