Il gioco del suggeritore

Il gioco del suggeritore

LA PARTE MIGLIORE DI CARRISI E’ TORNATA

Tutto comincia in una serata di tempesta e con una telefonata di aiuto arrivata alla stazione di polizia da parte di una donna terrorizzata che racconta di un uomo coperto di tatuaggi e di un pericolo imminente che sta per coinvolgere la sua famiglia. Quando le forze dell’ordine riescono finalmente ad arrivare a causa delle cattive condizioni climatiche alla fattoria isola ormai è troppo tardi. La tragedia è sotto i loro occhi anche se mancano i cadaveri e l’unica cosa che riescono a comprendere è che dietro a tutto questo c’è qualcosa di davvero oscuro e perverso. L’uomo con i tatuaggi fermato e condotto in carcere non parla ma chiede solo di una persona, una cacciatrice del male, ex poliziotta ormai ritiratasi a vita privata con sua figlia piccola, ma che chiamata nuovamente all’azione non si può rifiutare.

Mila Vasquez si fa forza e incontra il misterioso uomo in carcere ma l’unica cosa che riesce a sapere da lui è un nome Lisca, urlato quasi disperatamente e alcune coordinate geografiche che al momento non le dicono molto. Inizia una ricerca spasmodica da parte di Mila del vero colpevole e del vero suggeritore delle morti misteriose che si avvicendano così come delle sparizioni, compresa quella della sua giovane figlia, Alice, che potrebbe correre un pericolo fatale. Supportata da altri investigatori Mila scopre che la chiave di tutto è in un gioco virtuale, uno di quelli dove entri e c’è il tuo avatar attraverso il quale vivere esperienze di ogni genere e tipo da quelle più entusiasmanti a quelle più pericolose e letali. In questa realtà si può rimanere per sempre prigionieri o si può morire. O semplicemente si può catturare il Mostro che c’è dietro e fermarlo una volta per tutte. Vincerà Mila o vincerà il suo antagonista che ha più facce e più personalità?

La mente vede quello che vuole vedere. Il cuore vede quello che vuole vedere.

Il mantra dell’intero romanzo è questo. Donato Carrisi scrive un giallo adrenalinico dove dal prologo al finale la realtà virtuale fagocita tutti compresi i lettori. L’indagine e i delitti sono la giustificazione narrativa per creare una tensione da grande maestro. A volte, in alcune pagine, ci si perdere letteralmente tra gli inganni e gli enigmi che il suggeritore dissemina per far perdere le sue tracce e continuare a seminare il terrore.

Si trovano scene del crimine ma non si trovano cadaveri, ci si imbatte in vittime scarnificate che poi scompaiono, si incontrano bambini che non dovrebbero esistere, almeno non in quelle forme, ma tutto è solo una ulteriore sovrastruttura dell’autore per raccontare la pericolosità che si nasconde nel web e nelle piattaforme social e l’assoluta superficialità con cui ognuno di noi ci si approccia.

Cosa sappiamo davvero di chi c’è dall’altra parte del nostro schermo? Ed è vero che la società attuale è talmente spaventosa da spingere più di qualcuno a trovare asilo nella realtà virtuale ma non è detto che la stessa non ospiti altrettanti mostri. Insomma, Donato Carrisi è tornato al suo antico amore per le storie al cardiopalma che sono ugualmente una lucida e forte riflessione sulla società contemporanea. Il gioco del suggeritore è un esempio assoluto di grande giallo dove ogni elemento è fuso con grande abilità all’altro perché la sinfonia finale risulti perfetta a chi legge, dal pathos alla scrittura, dalla costruzione del personaggio di Mila alle descrizioni delle stanze nella realtà virtuale. Un elaborato lavoro autoriale che piacerà da morire a tutti i lettori di Carrisi che lo attendevano da tempo.

Editore: Longanesi
Anno: 2018

4.3Overall Score

Il gioco del suggeritore

LA PARTE MIGLIORE DI CARRISI E' TORNATA Tutto comincia in una serata di tempesta e con una telefonata di aiuto arrivata alla stazione di polizia da parte di una donna terrorizzata che racconta di ...

  • Trama
    4.0
  • Suspense
    5.0
  • Scrittura
    4.0

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