IL FASCINO DELL’INTRIGO INTERNAZIONALE
La guerra fredda consiste nel non rivolgersi più la parola, senza saperne il motivo, e perde chi cede per primo.
In realtà quello che succede nel 1947 tra le due superpotenze vincitrici del secondo conflitto mondiale: Usa e Urss, è abbastanza diverso, perché è vero che apparentemente non si parlano o si parlano molto poco, ma in compenso se ne danno di santa ragione con ogni mezzo lecito e illecito.
Fulvio Capezzuoli che ha abituato i suoi lettori a trame e storie incentrato quasi completamente sul periodo post bellico, ancora una volta miscela benissimo intrigo internazionale, personaggi credibili, colpi di scena inaspettati e la personalità unica e affascinante del commissario Maugeri. Il suo protagonista feticcio che gli ha dato la possibilità di imbastire una vera e propria saga e di fidelizzare i lettori.
La trama de Il commissario Maugeri e il cadavere scomparso è davvero molto stratificata e parte da uno sconosciuto che si presenta in Questura in un giorno qualunque dell’aprile 1949 e dopo avere farfugliato parole incomprensibile si accascia e muore. È stato avvelenato, colpito, stroncato da un malore? Non si sa. Quello che si sa e che i lettori scoprono abbastanza in fretta è che mentre il cadavere prima di arrivare all’obitorio viene trafugato e fatto sparire. Da chi e perché?
E sono proprio tutti questi quesiti e queste domande che incuriosiscono e tengono incollati i lettori alle pagine del romanzo. Certo, anche la trama è molto ricco, stratificata, comprensiva di suspense, intrighi, servizi segreti, e addestratrici di foche. Ma è una scenografia. Serve a rendere bello il fulcro dell’idea primaria: ovvero far scervellare i lettori su chi, cosa, quando e perché.
Pertanto, un bravo di cuore va inviato a Capezzuoli che avrebbe potuto mostrare una certa stanchezza dopo l’ennesima avventura su Maugeri, e invece ha sfornato un romanzo brillante dove non si prende mai fiato. Poi, l’autore ha anche il grande pregio di avere uno stile riconoscibilissimo, un linguaggio tutto suo, una facilità di lettura che lo portano a piacere a piacere a molti.
E quindi, dato il periodo che si prospetta all’orizzonte, il mio consiglio è quello di fare incetta di belle storie, di bei libri da tenere impilati sul comodino, e questo di Capezzuoli davvero non può mancare.
Le altre recensioni di Fulvio Capezzuoli: I delitti del Cral, Il natale del commisario Maugeri, Delitti a città studi, Misteri a Porta Venezia
Editore: Todaro
Anno: 2020