Ultimo capitolo de “La trilogia dell’antieroe” scritto dal collettivo Tersite Rossi, Tersite come l’antieroe omerico, Rossi, come il cognome più diffuso in italia. “I Signori della Cenere” è difficilmente catalogabile, alcuni parlano di fantapolitico, altri di giallo, per noi è un noir d’inchiesta.
Il problema di Wall Street, di giorno, sul lavoro, era che dopo un paio di strisce non riuscivi mai a sfogarti come si doveva. Se ti andava bene, ti scopavi una collega nei bagni. Magari con un po’ di violenza. O riuscivi a fregare qualche idiota di cliente. Magari uno che ti stava sul cazzo. Niente di più. Nel Bronk, invece, di notte, il giovedì notte, era diverso. Tutta un’altra storia. Lorenzo sentì la dentatura del portoricano rompersi sotto il peso delle sue nocche, ormai rosse dal sangue dell’avversario. Lontano dal suo ufficio vetrato al trentaduesimo piano del grattacielo dove aveva sede la banca. Lontano dal suo gigantesco appartamento di Manhattan. Lontano dai suoi abiti da migliaia di dollari al pezzo. Lontano da tutta quella ricchezza luminosa e ostentata. Nel Bronx, di notte, il giovedì notte, Lorenzo teneva lontano tutto questo. E si sfogava.
Tre personaggi fondamentali ed un filo sottile che li collega. Un banchiere di Wall Street di origine italiana, Lorenzo Rettura. Un antropologa, ora commessa, che non riesce a concludere il ciclo di studi, Petra Venturini. Un ragioniere di provincia ingrigito, Aldo Colombo. E lungo tutto questo filo tanti altri personaggi che interagiscono con i protagonisti interrogandosi sull’origine dei sentimenti più profondi, come odio e amore. Una trama che parte dagli albori della civiltà, una civiltà gilanica contrapposta ad una società androcratica, un Dio del Cielo e una Dea della Terra. Un filo che non riguarda solo i protagonisti ma tutte le persone che abitano il pianeta terra. Un noir che attraversa epoche e mondi, persone e luoghi.
Un noir d’inchiesta lungo tutte le pagine del libro, un’inchiesta approfondita che gli autori Tersite Rossi hanno condotto nei minimi dettagli e che hanno trasferito ai lettori per coinvolgerli nella storia. Il tutto condito da ingredienti noir immancabili: sangue, sesso, droga. Una trama che parte dal XII secolo avanti Cristo ed arriva fino ad i giorni nostri, nel momento peggiore della storia dell’ultimo ventennio, la crisi globale del 2008.
L’inchiesta è tenuta in bilico da una suspense degna del genere, che in alcuni punti del libro rimane schiacciata dalla ricercatezza degli autori. Ma Tersite Rossi riesce nelle ultime pagine a riprendere tutti i fili lasciati durante la narrazione e annodarli insieme per chiudere con un epilogo sorprendente. La trama complessa, ben gestita, a scrittori sprovveduti potrebbe essere il macigno che uccide la suspense ma loro, già autori di altri due romanzi, dimostrano tutte le loro doti di scrittori collaudati.
I Tersite Rossi spiegano a tutti temi delicati e molte volte incomprensibili come i mutui subprime, le civiltà antiche, il mondo delle banche, ecc. ma riescono a mantenere la semplicità della narrazione permettendo ai lettori d’immergersi nel romanzo. Un romanzo profondo e non leggero, una storia intricata ma ben delineata e sapientemente descritta, un romanzo da leggere con calma e approfondimento per cogliere la moltitudine di sfumature che Tersite Rossi ci regalano.
Musica consigliata: Money dei Pink Floyd, perchè il tema dei soldi è il capitolo, per me, più coinvolgente di tutti.
Edizione: Pendragon Editore
Anno: 2016