Gialli d'Oriente

Gialli d'Oriente

SHERLOCK HOLMES ANTE LITTERAM NELLA BAGHDAD MEDIEVALE

Se credete che il metodo deduttivo -ovvero la lucida analisi degli indizi attraverso l’osservazione critica della realtà- sia stato inventato da Sir Arthur Conan o dai creatori dei grandi detective dell’Ottocento, vi sbagliate. Questa raccolta di storie poliziesche tratte dal medioevo arabo ne è testimonianza.

L’ introduzione è piuttosto lunga e molto tecnica. Non scoraggiatevi, la lettura dei racconti sarà molto piu semplice di quanto la premessa possa far sembrare. Il testo va consultato come un manuale, il linguaggio è quello di una piccola Bibbia poliziesca. Le numerose note presenti in ogni pagina ci aiutano a entrar meglio nel contesto storico-culturale di questo volume.

La brevità dei singoli episodi rende la raccolta particolarmente sfiziosa. Ci sentiremo incalzati a proseguire, come in una “Mille e una notte” del crimine. L’edizione è bilingue e si erge a strumento didattico per gli studenti di arabo, ma ciò non significa affatto che il lettore debba possedere nozioni linguistiche in tal senso. I racconti sono alla portata di tutti, occorre soltanto una disposizione mentale nell’accogliere qualcosa di molto ancestrale rispetto alla nostra attuale concezione di mystery.

I metodi d’indagine dei funzionari di polizia, giudici, governatori e sovrani che sfilano in questo volume sono senza dubbio primordiali, ma ci stupirà ritrovare in loro quella capacità analitica tipica dei nostri grandi investigatori. Un’oggettività secolare ben lontana dalle superstizioni religiose a cui siamo abituati pensare quando si parla di Islam. La perspicacia e l’osservazione sono la chiave della saggezza degli uomini di potere nell’antica e misteriosa società mediorientale.

Un affascinante e istruttivo spaccato di vita quotidiana della Baghdad medievale che, da un lato, ci fa conoscere la crudeltà delle pene del tempo (e non soltanto purtroppo), dall’altro evoca affascinanti atmosfere a noi già familiari. Penso appunto a soggetti classici come Alì Babà e Aladino, personaggi radicati nella nostra fantasia che, in queste pagine, prendono corpo diventando cronaca.

Mi permetto di fornire una guida all’interpretazione della pagella. Alla suspense ho dato un voto basso: i racconti sono troppo brevi affinché questa possa “montare”. Trama e scrittura sono ingiudicabili; ci troviamo di fronte a un documento storico, non si può far altro che riconoscere il massimo del punteggio.

Editore: Manni
Anno: 2012