IL VICEQUESTORE BERTE’ INDAGA IN UNA LIGURIA AFFASCINANTE
La notte di Pasqua la segretaria e il commercialista della ricca contessa Van der Meer vengono uccisi a colpi di pistola mentre dormono insieme in una suite del Grand Hotel di Lungariva, bella cittadina ligure sul mare. L’indagine non è semplice per il vicequestore aggiunto Gigi Berté, coda crespa brizzolata e novantadue chili di peso, trasferito tempo prima da Milano per un procedimento disciplinare. Egli ha due debolezze: una relazione complicata con la simpatica Marzia ed il buon cibo.
Ogni tanto scrive brevi racconti noir come terapia per attenuare la sua “rabbia degli ammazzati” e per distrarsi; è spesso preda dell’ira e si comporta come un cane sciolto. Berté, apparentemente, collabora con una collega della omicidi di Genova, impostagli dal questore, mentre, al contrario, lavora in solitaria fidandosi di pochi fedeli colleghi. Deve interrogare molti clienti ed il personale dell’hotel e fatica nel portare alla luce vecchi segreti sepolti e le ipocrisie dei ricchi.
Le piste c’erano, ma mancavano le prove. Nessuna impronta o traccia organica dell’assassino, nessun testimone… ancora nessun indagato
La soluzione del caso arriverà dopo che il poliziotto avrà controllato ogni dettaglio della vita della reticente contessa Van der Meer e le vite di tutti i numerosi indiziati, evidenziando una storia dolorosa che ha radici nel passato. Il caso, all’inizio, ci fa entrare nell’atmosfera di un romanzo della Christie: l’austera ed elegante nobildonna filantropa, l’albergo di lusso, il bel mondo che cela verità nascoste .
Poi il romanzo, pur mantenendosi nel filone del giallo tradizionale, vira verso un’ ambientazione prettamente italiana e punta molto sulla caratterizzazione del protagonista, sulle sue vicende personali, sul suo carattere ben delineato. La scrittura è fluida ed elegante e c’è una sottile ironia di fondo che aggiunge una freschezza insolita in un romanzo giallo. La lettura è molto gradevole, in certi punti veramente divertente, anche se ci sono pochi colpi di scena.
Questo romanzo si legge volentieri, non è un giallo impegnativo o violento ed è consigliato anche a chi non ama il genere, per una lettura rilassante e piacevole. Peccato per una svista sulla data del giorno di Pasqua, che non può mai cadere il 14 marzo… Emilio Martini è uno pseudonimo usato dalle due sorelle milanesi Elena e Michela Martignoni, autrici di romanzi storici sulla famiglia Borgia e di romanzi polizieschi. Questo è il quarto di una lunga serie dedicata al vicequestore aggiunto Gigi Berté.
La serie potrebbe diventare una divertente fiction televisiva con un protagonista carismatico, che immagino simile ad un Diego Abatantuono senza barba e con i capelli lunghi……. Avrebbe sicuramente un meritato successo!
Editore: TimeCrime
Anno: 2015