Se si volesse fornire la definizione di spazi – ancorché virtuali – ove custodire le più preziose memorie di un tempo ormai andato si potrebbe molto opportunamente utilizzare il termine “casseforti”.
Cosicché appare appropriato – e stuzzicante – il titolo del libro dello scrittore busachese Francesco Musu, edito nel 2016 per i tipi della casa editrice “Iskra” di Ghilarza.
I forzieri ideali offerti in dote al lettore custodiscono le storie – travagliate ed incrociate – di Giomaria Mura (e del di lui padre, Peppeddu), Antoni Fadda, Losiseddu Carta meglio conosciuto come su tzeraccu, tziu Anania Zichi e sua sorella Rosaria Olì. Si tratta certamente di un giallo giudiziario in cui l’autore descrive le fasi del sequestro del ricco possidente don Antiogu Manca e gli esiti, troppo frettolosi, delle inchieste avviate al riguardo.
Ma è anche un testo denso di riferimenti demo-etno-antropologici relativi al contesto socio-economico della Sardegna centrale del ventesimo secolo, con risalto specifico al territorio di Busachi e alle sue tradizioni (fra cui spicca la sagra de su succu, minestra di tagliolini fatti in casa e carne con abbondante condimento di formaggio e zafferano, ancora oggi celebrata).
Un solo difetto, ad essere severi: mancano le traduzioni in italiano (magari in nota) degli apprezzati dialoghi in limba – la lingua sarda, guai a chiamarla dialetto! – tra i personaggi. Lettura fortemente consigliata.
L’AUTORE
Francesco Musu, nativo di Oristano ma residente a Busachi nella stessa provincia sarda, è un pubblicitario di successo (tra le sue creazioni va annoverato un marchio di abbigliamento denominato Merce Rara). Si dedica talvolta alla scrittura, per fortuna dei suoi lettori.
Musica consigliata: Tazenda, tutti i brani
Vino suggerito: Nepente di Oliena (per letture invernali), Vermentino di Gallura (per letture estive)
Anno: 2016
Edizione: ISKRA