SOLO IL PEPE CARVALHO DI ZANON POTEVA ESSERE ROCK
Siamo sempre stati scettici su queste “riesumazioni” da parte di alcuni scrittori che rievocano grandi personaggi del passato e ci propongono nuove avventure. Carlos Zanon, scrittore spagnolo, ci ha provato con Carvalho. Sì lui, il grande Pepe Carvalho protagonista di un’ottantina di romanzi di Vasquez Montalban. Ma la cosa incredibile è che gli ha dato nuova vita.
Parliamo di un personaggio che a conti fatti, anno più, anno meno, dovrebbe avere una novantina d’anni. L’impresa è sempre più ardua. Tranne che per un vero e grande scrittore come Zanon che ha preso Carvalho, lo ha spogliato del suo precedente scrittore, gli ha lasciato lo scheletro e ha creato un nuovo grande personaggio che ricorda l’eroe di Montalban ma che riesce anche a vivere da solo.
Innanzitutto la narrazione è stata spostata da terza persona a prima persona, come se ci fosse stata una liberazione del personaggio dalle sue vecchie pagine. Nel romanzo di Zanon, altro stratagemma per diversificarsi dal suo predecessore, compare il personaggio dello Scrittore. Incarnazione letteraria di Vasquez Montalban.
Un romanzo pirandelliano in alcuni punti, il personaggio è come in una sorta di ricerca. Di ricerca del suo autore. Una voglia di staccarsi ma al contempo di trarre, finché è possibile, ispirazione e conforto. I personaggi del romanzo di Zanon seguono il precedente autore ma non nella totalità. La scelta di mantenerne alcuni e di nominarne degli altri, rafforza il meccanismo di pseudo distacco. Non è forse vero che mantenendo una certezza è più facile far digerire una novità?
La lirica narrativa è sicuramente la qualità che contraddistingue Zanon da altri scrittori del suo genere. Dialoghi che ricorda molto “Inganno” di Philip Roth specialmente dove l’autore ha carta bianca e non deve, per motivi narrativi, seguire un filone esplicativo. Un carattere cinico e giusto, nella normalità Zanon fa risaltare l’animo rock del suo personaggio.
Forse è questo che permette a pochi autori di riprendere le gesta dei grandi. Come Becky Sharp che inventò il personaggio di Penelope Poirot, nipote del grande detective belga. La loro forza è nella capacità narrativa e stilistica che li contraddistinguerà sempre. Un romanzo per gli amanti del giallo, della Spagna ma soprattutto dei grandi scrittori.
Non so quanti milioni di cadaveri abitano adesso a Madrid, ma so di uno che se n’è appena andato, deluso, da questa stanza, trascinandosi dietro le catene del Fantasma dello scorso premio Biblioteca, quando se l’era aggiudicato imponendosi su argentini, colombiani e altre entità linguistiche affini. Sono nudo in un’ampia camera dell’Hotel de Las Letras, e sulle pareti ci sono potenti parole di Kapuscinski e non importa se magari non sono vere.
Traduzione: Bruno Arpaia
Editore: SEM
Anno: 2019