QUANDO L’ANIMA E’ IN TEMPESTA
Siamo in un arcipelago tra la Gran Bretagna e la Scandinavia. L’ambiente, ormai consueto negli scrittori nordici, è quello grigio e ventoso di villaggi incastonati su piccole isole brulle. L’ispettrice Karen Eiken Hornby vi si reca durante le vacanze di Natale, per risolvere l’omicidio di un anziano professore solitario e apparentemente senza nemici e, sebbene conosca i dintorni per averci trascorso le vacanze estive da bambina, il suo disagio a muoversi in un ambiente dove quasi tutti gli abitanti sono imparentati è evidente.
Piano, piano si capisce il perché: molti sono anche parenti suoi e lei non ha la voglia, la forza per affrontarli perché, dopo undici anni, dovrebbe fare i conti col proprio passato.
La chiesa di Skreby è la più grande di Nooro, dopo quella di Lysvik. E’ imponente e riccamente decorata, soprattutto in confronto alla semplice chiesa di pescatori edi Gudheim e alle numerose cappelle della Chiesa Libera sparse in tutta l’isola. Karen allunga il collo per vedere se riconosce qualcuno. I suoi parenti appartengono alla parrocchia di Gudheim, e stanno attenti a quale chiesa frequentano.
Karen è una donna, è stata moglie e madre e ora non lo è più. Però è forte, determinata e coraggiosa, non fugge dai suoi fantasmi, si è data delle regole per reggere il colpo: alcool quanto basta (e mai se deve guidare), sesso quando capita e senza complicazioni sentimentali, lavoro sempre.
Lungo la sua strada di donna di legge incrocia molte vite e l’avviso di burrasca del titolo non è solo quello legato alle condizioni del mare: anche le esistenze racchiuse nelle linde (e solitarie) casette dell’arcipelago lanciano SOS per burrasche in corso, che rischiano di distruggere persone, famiglie apparentemente sane, sogni. Insomma, c’è un morto (magari anche più di uno, chissà…), ma ci sono anche molte altre forme di violenza, più sotterranee, meno letali eppure altrettanto bestiali.
Il vero thriller è questo e la suspense si sente moltissimo proprio quando la Adolfsson descrive le crudeltà familiari, i piccoli/grandi delitti che si compiono tra le mura domestiche.
L’inchiesta che Karen sta seguendo per lavoro e quella che intraprende per affetto sono storie che ci coinvolgono emotivamente e che, alla fine, stravolgono le regole della geometria: dove sta scritto che due linee parallele non si incontrano mai? Se c’è Karen Eiken Hornby le cose possono anche cambiare…
Recensioni precedenti: Inganno
Traduzione: Stefania Forlani
Editore: SEM
Anno: 2019