
TRA MISTERO E IRONIA, LA PRIMA INDAGINE DEL COMMISSARIO PRIVITERO
di IRENE TORRE
Arrivederci Roma si presenta come un giallo ben strutturato e avvincente, ideale per chi cerca una lettura scorrevole e coinvolgente, perfetta da portare in vacanza o da gustare nei momenti di relax.
Ciò che realmente distingue questo romanzo nel panorama del thriller contemporaneo, però, è la sua capacità di offrire personaggi originali, lontani dai più scontati cliché del genere.
Il protagonista, Luis Privitero, di origini italo-argentine, è un commissario che sorprende per la sua umanità sobria e la sua intelligenza mai ostentata. In un’epoca in cui la narrativa poliziesca sembra ossessionata da investigatori tormentati da traumi profondi o oscuri segreti, Luis si impone come una figura fresca e credibile. La sua complessità non nasce da un passato drammatico, ma dalla sua normalità: è riflessivo, razionale, a volte si lascia sfuggire qualche parolaccia in spagnolo, ma è anche dotato di un’ironia sottile e di una sensibilità autentica. Conquista il lettore proprio grazie a questa umanità non forzata, spontanea, che lo rende immediatamente riconoscibile e vicino.
Un possibile punto debole è rappresentato dal personaggio della sorella di Luis, Agata. A tratti la sua presenza sembra un po’ forzata, quasi un espediente narrativo per spezzare la tensione. Tuttavia, il suo ruolo leggero e talvolta sopra le righe funziona come efficace contrappunto comico, contribuendo a rendere il racconto più dinamico e accessibile.
La trama, senza svelare troppo, è costruita con intelligenza: il ritmo rimane sempre fluido, i colpi di scena sono ben distribuiti e la tensione si mescola con una dose calibrata di ironia. Arrivederci Roma riesce a bilanciare mistero e leggerezza, offrendo un’esperienza di lettura coinvolgente, mai pesante.
In definitiva, si tratta di un giallo godibile, ben scritto e capace di distinguersi nel mare magnum delle uscite estive. La caratterizzazione originale dei personaggi e la solidità della struttura narrativa fanno di Arrivederci Roma un romanzo che lascia il sorriso sulle labbra e la curiosità di seguire l’ispettore Privitero in una nuova indagine
TRAMA
Un giovane commissario, una sorella impicciona, un intricato caso tra passato e presente. Luis Privitero, giovane commissario capo alla Mobile di Roma, “garra” argentina e cuore siculo-emiliano, attende il sospirato trasferimento a Siracusa, quando scoppia un caso che coinvolge la Roma salottiera: Flaminia Fabiani viene ritrovata in fin di vita nella casa dell’ex fidanzato Claudio De Angelis, del quale si sono perse le tracce. Poche ore dopo, un altro fatto di sangue: nella pineta di Castelfusano viene scoperto un cadavere, quello del fruttivendolo Gaspare Dionisio, protagonista di un’inquietante scenografia realizzata dal suo assassino. Due indagini e meno di un mese per venirne a capo, ma Luis, tenace e battagliero, vuole congedarsi da Roma senza conti in sospeso e decide di raccogliere quest’ultima sfida. Finisce così per ritrovarsi al centro di un beffardo gioco di specchi in cui si alterna il riflesso di eleganti manichini in doppio petto a quello di criminali e di disperati, mentre in controluce appare un filo rosso di sangue che lega una sua vecchia indagine al presente, avvolgendo tutta la storia. Per sbrogliare quel garbuglio, Privitero dovrà calarsi nelle viscere dell’animo umano, dove amore e odio, bene e male si respingono, si rincorrono e infine si fondono l’uno nell’altra. Ma non sarà solo ad affrontare questo viaggio: suo malgrado, si ritroverà tra i piedi la sorella Agata. Piombata a casa del fratello per inseguire il sogno di diventare scrittrice, sbircia dal suo taccuino brandelli del caso e decide di intrufolarsi nelle indagini, improvvisandosi una versione sgangherata dell’iconica Jessica Fletcher. Irruente e vulcanica, sconquassa la vita del fratello, scontrandosi a più riprese con la sua burbera emotività, ma sarà un prezioso conforto quando il giovane commissario, con gli occhi inumiditi da una punta di malinconia, si scioglierà dall’abbraccio di quell’amante dannata e inebriante di nome Roma.
Arrivederci Roma
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