Un inutile delitto

Un inutile delitto

BON TON E TANTA FOLLIA

Traendo spunto da una vicenda realmente accaduta, Dawson costruisce un racconto sul Male e su come ci sfiori, o ci agguanti, senza darci scampo. Ma questo suo romanzo è anche il fermo immagine preciso e senza fronzoli dell’Inghilterra degli anni ’60, ancora gonfia di un inspiegabile orgoglio aristocratico/maschilista e dell’esigenza ormai insopprimibile da parte delle giovani britanniche di acquisire autonomia dalle famiglie di origine e realizzarsi come persone e come professioniste. Magari partendo dallo scalino piuttosto basso del babysitteraggio presso famiglie londinesi agiate.

Ed è proprio in una di queste famiglie che Mandy, ragazza di provincia con un passato di scompensi nervosi, trova il peggio del peggio. La storia ci viene svelata da due figure: il narratore onnisciente e Rosemary, l’amica di Mandy da quando sono state ricoverate insieme nella clinica I Pioppi per curare i loro disturbi psichici.

Le due voci si intrecciano in un amalgama ben calibrato e quella di Rosy aggiunge al racconto il giusto grado di partecipazione emotiva ed affettiva.

Presi un taxi nero e mi feci portare all’indirizzo di Mandy (…) Il telefono stava squillando quando suonai il campanello. Era tardi, le nove e mezza passate, e così Mandy corse a rispondere subito dopo avermi fatta entrare – ma prima restammo lì per un secondo a sorriderci. “Pronto, pronto , sono Mandy la bambinaia” stava dicendo lei. Quando rispondevano al telefono quasi tutti esordivano scandendo il proprio numero, ma lei ovviamente non sapeva ancora il suo. Io l’avevo appuntato su un foglietto che cercai nelle tasche della giacca, ma Mandy con un cenno della mano rifiutò il mio aiuto e riagganciò irritata. “Accidenti” disse “E’ già la terza volta che chiama, quel seccatore.” “Chi è?” “Non lo so. Appena parlo mette giù.” “Strano.”

Pagina dopo pagina, in un clima di sempre maggiore cupezza, Mandy prende confidenza con la famiglia in cui presta servizio e scopre il piacere di organizzare la vita dei bambini che le sono affidati, assumendo consapevolezza di sè e della vita che vorrebbe costruirsi. Sente, però, un soffio maligno che costantemente la fa rabbrividire: Dicky, l’aristocratico marito della sua signora, il padre inquieto e inquietante che lotta per la custodia dei figli, si fermerà alle azioni legali o passerà alle maniere forti?

Con questo racconto dolorosamente realista, Dawson rende omaggio non solo alla figura della protagonista ma a tutte le persone che lavorano, invisibili, per il benessere altrui e che possono pagare un prezzo altissimo per la loro lealtà.

Editore: Carbonio
Anno: 2019

4.3Overall Score

Un inutile delitto

BON TON E TANTA FOLLIA Traendo spunto da una vicenda realmente accaduta, Dawson costruisce un racconto sul Male e su come ci sfiori, o ci agguanti, senza darci scampo. Ma questo suo romanzo è ...

  • Trama
    5.0
  • Suspense
    4.0
  • Scrittura
    4.0

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