CHI E’ CAUSA DEL SUO MAL PIANGA SE STESSO
I protagonisti di questo giallo hanno di che piangere: non tanto per la morte cui hanno assistito, quanto per la motivazione che li rende tutti potenziali responsabili del fatto. La storia è intrigante, pur restando nella comfort zone degli stereotipi: una giovane e bellissima arrampicatrice sociale, un ricco industriale di mezza età, una ex moglie astiosa, un figlio viziato e nullafacente, una segretaria segretamente innamorata del capo e un amante pazzo di gelosia.
Si ritrovano tutti intorno a un tavolo ed è facile intuire quali stati d’animo accompagnino i piatti di portata. Un giallo che abbonda di moventi e proprio per questo si presenta complicato. “Spesso le donne più accondiscendenti con voi uomini sono quelle più cattive verso le altre femmine”, dice la vittima poche ore prima di essere avvelenata; ma è sicura di conoscere fino in fondo la psicologia maschile, tanto da considerarsi definitivamente vincitrice in una squallida guerra di prevaricazione?
La protagonista di sicuro non suscita simpatia, non solo alle donne. Il peggio di sè lo dimostra davanti agli uomini e, forse, è questa la sua più grande debolezza, il suo fatale atto di presunzione. Non che gli altri personaggi possano farsi un vanto delle proprie azioni e dei propri comportamenti. Per nulla, tanto che quasi quasi – alla fine – si giustifica un pochino la cattiveria di questa ragazza che li ha provocati senza alcun freno inibitore, diventandone poi vittima.
La morale potrebbe essere: se si spinge troppo l’acceleratore senza considerare le buche della strada, prima o poi ci s’impantana in quella più grossa. La trama ha una buona partenza, nonostante l’incipit del romanzo sia un po’ banale. Però la suspense non incalza come avrebbe potuto, anche a causa di una scrittura talvolta imprecisa, che toglie pathos e ritmo alla storia. La figura dell’investigatrice-psicologa è ancora acerba, ma può maturare. Alla prossima occasione!
Editore: Porto Seguro
Anno: 2019