Il sogno

Il sogno

UN THRILLER TRA SOGNO E SOGNO

Quando si chiude il romanzo di Franck Thilliez “Il sogno” (edito da Fazi Editore) ci si pone la stessa domanda che si pone la protagonista, Abigail, era realtà o un sogno. Anche se già il titolo è un piccolo dettaglio che lo scrittore francese ha voluto lanciarci, riuscire a distinguere la realtà dall’immaginazione è veramente il compito più arduo del lettore. Un thriller interattivo, un thriller scritto da Thilliez ma che nella contorsione dei capitoli potrebbe essere scritto da Freddy.

Una trama complessa e concatenata a stretto giro. Una suspense elevatissima lunga 512 pagine e più (dopo vi spiego perché). Una scrittura puntuale e decisa che mette in risalto tutto ma punta la luce su quello che il lettore deve sapere. E Thilliez il patto con il lettore lo rispetta. Lui non nasconde niente e la scoperta di Freddy (il rapitore di bambini) è una corsa che accompagna il lettore verso un sorprendente e logico epilogo.

Un romanzo molto più complesso del precedente “Il manoscritto” (recensione). Un vero thriller all’americana capace di stupire il lettore anche quando il libro è chiuso. E qui sta la parte interattiva del romanzo che ho amato molto. Alla fine del romanzo un link vi manda alla pagina della casa editrice che, con una password da scoprire nel romanzo, vi offre il capitolo mancante, il famoso capitolo 57. Ma non solo, l’autore sfida il lettore più scettico e gli regala il vero ordine cronologico dei capitoli permettendogli di rileggere il romanzo con la giusta linearità. E confutare che tutto il romanzo di Thilliez si regge benissimo e non ha nessuna crepa. Cosi scopriamo che il prologo è il capitolo 80 e che nessun capitolo è al suo posto.

Sfido chiunque a non riprendere in mano il romanzo e a rileggerlo …io l’ho fatto.

Un romanzo pieno di citazioni, dalle più evidenti Maupassant o Freddy Kruger, dal Silenzio degli innocenti e Flight Plan … insomma un bellissimo thriller dalla suspense altissima. Un vero colpo di genio che porta Thilliez nell’olimpo dei grandi thrilleristi mondiali.

Quando Abigaël Durnan tirò fuori una Marlboro dal pacchetto e se la infilò tra le labbra le tremava la mano. Lo scatto dello zippo monopolizzò la sua attenzione. Non fumava, ma aveva imparato a vedere, ascoltare, sentire come nessun altro e anche questa volta ogni dettaglio dell’ambiente intorno aveva una sua importanza.
Il lavatoio della fabbrica di carbone abbandonata stava bruciando. Le fiamme scarlatte correvano come decine di diavoli lungo i muri luridi. Divoravano le travi usurate, facevano volteggiare le braci, sputavano volute di fumo nero.
Non c’era più modo di scendere per le scale e non c’erano altre via di uscita. Abigaël si ritrovava imprigionata lì, a più di quindici metri di altezza nel mezzo del niente, e nessuno l’avrebbe mai sentita gridare. Presto sarebbe bruciata viva.

Editore: Fazi 
Anno: 2020