Il mio nome è Jack Reacher

Il mio nome è Jack Reacher

SHORTS STORIES ALLA RICERCA DEL SOGNO AMERICANO

L’Hippy quarantenne dai lunghi capelli brizzolati continuò verso il centro e parcheggiò la jeep scalcinata davanti a un idrante, di fronte alla sede del dipartimento di polizia di Sacramento. Sfilò le chiavi e scese.

Questa si chiama scrittura per immagini e Lee Child ne è a tutti gli effetti uno dei maestri in assoluto. Infatti, solo un autore da milioni di copie vendute in tutto il mondo può dare alla luce una raccolta di racconti, per altro brevi, e farla amare come un poliziesco unico e compiuto.

Il merito va soprattutto al suo personaggio feticcio, Jack Reacher, lupo solitario, cavaliere errante, ex militare, difensore del bene e della giustizia. Una vera icona per tutti gli amanti del genere. Un protagonista che, con la sua personalità e la sua esistenza di cittadino dell’America e senza un luogo preciso in cui tornare, ha fatto innamorare tutti i lettori. Reacher è il corrispettivo moderno e contemporaneo del vecchio eroe solitario inventato da John Ford nelle sue celebri pellicole e ripreso in tutti i western nei successivi decenni.

E proprio l’America di Jack Reacher, quella delle persone che vivono ai margini, anche della legalità, con risorse limitate e che si muovono su mezzi passati di moda almeno da tre quarti di secolo, l’America rurale dei motel da quattro soldi e delle strade provinciali e infinite che attraversano il nulla, questa America rende Il mio nome è Jack Reacher un lavoro letterario sublime e da leggere tutto di un fiato.

Lee Child è meraviglioso nelle descrizioni e nei dialoghi, che sono ridotti al minimo indispensabile per coerenza nei confronti dei suoi personaggi, soprattutto del protagonista. Ed è parimente bravissimo a ricreare l’atmosfera e il mood di quella parte degli Stati Uniti dove il Sogno Americano sembra ancora inseguito e bramato anche senza nessun successo. Ma soprattutto a colpire chi legge è l’impostazione generale del libro, fatto di short story tanto più efficaci e affascinanti proprio perché corte e risolutive in poche pagine.

Insomma, esperimento, se questo era l’intento autoriale, più che riuscito. La prova che quando si ha qualcosa da raccontare e il personaggio giusto la brevità è da considerarsi, senza alcun dubbio, un vero pregio. 

Le altre recensioni di Lee Child
Inarrestabile
Non sfidarmi
Identità sconosciute

Traduttore: Matteo Camporesi e Adria Tissoni

Editore: Longanesi
Anno: 2019

4.0Overall Score

Il mio nome è Jack Reacher

SHORTS STORIES ALLA RICERCA DEL SOGNO AMERICANO L’Hippy quarantenne dai lunghi capelli brizzolati continuò verso il centro e parcheggiò la jeep scalcinata davanti a un idrante, di fronte alla ...

  • Trama
    4.0
  • Suspense
    4.0
  • Scrittura
    4.0

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