CONFRONTO TRA MARTE E VENERE, IL PIANETA MASCHILE E QUELLO MATERNO
Nella vita non bisogna avere troppe certezze. Lo capiscono, a proprie spese, le donne di questo thriller sentimentale. Certezze sui mariti, fidanzati, colleghi. Sicurezze sulla propria infallibilità e capacità di controllo. Gli eventi (e gli uomini) prima o poi mettono a dura prova. Non importa quanto istruita, agiata e fortunata sia una donna, soffrirà -e sentirà- sempre di più rispetto a un uomo.
Erika (ispettore di polizia), Valeria (pubblico ministero), Monica (commercialista) e Giulia (giornalista) sono figure femminili forti e determinate, ma non del tutto immuni dall’antico meccanismo di dipendenza nei confronti di un uomo. Per un motivo o per un altro, le protagoniste si trovano ad affrontare problemi personali e familiari, senza però perdere mai di vista le proprie responsabilità professionali. Per fortuna ci sono le amiche su cui poter contare e con cui condividere gioie e dolori, ma il romanzo non è “Sex and the City”…
Succede infatti che le vite di queste quattro donne s’intreccino a quelle di Rosaline e Samirah, due giovani madri immigrate, ospitate in un promiscuo centro di accoglienza. In una Firenze contemporanea, si consuma una terribile vicenda di sfruttamenti, violenze e corruzione, descritta però con la delicatezza di una mano femminile.
L’autrice, magistrato, è ferrata su certi argomenti e si capisce. Scrive con cognizione di causa, senza però cedere al linguaggio da addetto ai lavori. Christine von Borries, raccontando l’attualità dell’immigrazione, mette a confronto Marte e Venere: il pianeta indifferente, cinico e crudele degli uomini contrapposto al mondo materno, affettuoso e solidale delle donne.
Il risultato è un racconto corale femminile, dove le indagini si mescolano a toccanti esperienze personali, come la maternità. Quest’ultima viene descritta con struggente realismo, coinvolgendo anche il lettore meno sentimentale.
Editore: Giunti
Anno: 2018