Non salvarmi

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NON SALVARMI CI FA SENTIRE LA VOCE DELLA SCRITTRICE

Se fosse un film? Sarebbe quasi un film dei fratelli Coen.

Il nuovo thriller di Livia Sambrotta “Non salvarmi” (edizione SEM) è molto cinematografico, un romanzo che ci racconta cosa l’occhio/camera dell’autrice vede. Ma anche quello che i personaggi vedono e sentono dentro di loro. Un vero thriller psicologico.

Non è di certo un romanzo che parla del mondo del cinema. Quello che succede in queste pagine è universale, il fatto che i protagonisti siano collegati con il cinema poco importa e con la forza della scrittura della Sambrotta, con il passare delle immagini lo dimentichi pure. Sono figli di miliardari, annoiati da una vita che concede tutto tranne la normalità. Quello che si dice i soldi non possano comprare, la felicità e l’amore.

Ma non è forse questo il motivo per cui si scrive un libro? Avere qualcosa da dire e che questa cosa abbia una sua universalità. Come nel precedente romanzo TangoDown, la scrittrice attraversa il mondo giovanile, o meglio, il mondo dei figli. Quei figli che sono il “risultato” dei loro genitori. Figli che cercano di annientarsi per sopperire a quella mancanza di rapporto che li distrugge, lasciandosi andare. Un romanzo che rappresenta una discesa lenta e desertica. Come il deserto, avvolge la solitudine dei protagonisti.

La scrittrice ci mostra, attraverso i vari personaggi, le diverse reazioni ad un mondo ricco, dove i problemi non sono certo quelli economici ma quelli identitari. I problemi sono i genitori e la cosa più facile da reperire per dei ricchi annoiati, le droghe o gli antidepressivi.

Livia Sambrotta utilizza la suspense più conosciuta, quella legata nasce dal nostro inconscio. La suspense che nasce quando s’introiettano le emozioni e gli accadimenti. La necessità di arrivare ad una chiarezza. Un romanzo corale, ma non fatto di quella coralità effimera caratterizzata da più di 2 personaggi. Livia Sambrotta riesce a ritagliare per ogni personaggio il suo cortometraggio, bilanciando tutte le presenze cogliendo in pieno il significato del termine “corale”. Qui nessuno è fuori dal coro.

Un romanzo asciutto nei dialoghi, molto psicologico ambientato tra Italia e Arizona ma anche molto americano. Un romanzo composto da fotogrammi che apre a nuovi orizzonti, quelli della mente e quelli dell’animo. “Non salvarmi” è la voce di Livia Sambrotta, il suo stile, la sua personalità. E’ tutto quello che deve avere una scrittrice.

Se vuoi rivedere la nostra intervista a Livia Sambrotta.

Le altre recensioni di Livia Sambrotta: Tango Down

Editore: SEM
Anno: 2021

4.0Overall Score

Non salvarmi

NON SALVARMI CI FA SENTIRE LA VOCE DELLA SCRITTRICE Se fosse un film? Sarebbe quasi un film dei fratelli Coen. Il nuovo thriller di Livia Sambrotta "Non salvarmi" (edizione SEM) è molto ...

  • Trama
    4.0
  • Suspense
    4.0
  • Scrittura
    4.0

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