Nel bosco

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SIAMO CERTI CHE L’ANIMALE PIU’ PERICOLOSO DEL BOSCO SIA IL LUPO?

La scrittura di Tana French mi piace molto: è ruvida e pragmatica e trovo si addica molto ai suoi racconti noir/thriller. Per questo sono rimasta un poco perplessa quando ho iniziato questo romanzo che mi ha accolta con una ironia molto sottolineata, quasi forzata, e con due pagine in cui viene spiegata l’importanza dell’abbigliamento per i detectives irlandesi. La French si era già dilungata sull’argomento ne “Il rifugio” e non vedevo la necessità di tornare a parlarne, visto che rimane un argomento “a parte”.

In ogni modo, il giallo prende un abbrivio consistente: viene commesso un delitto efferato là dove, parecchi anni prima, sparirono e mai ricomparvero due amichetti di Rob Ryan – ora detective della Omicidi – unico ad essere stato ritrovato, ma incapace di ricordare alcunché dell’accaduto.

Vent’anni dopo, Rob deve affrontare il suo passato per cercare di risolvere il caso in corso e la faccenda presenta parecchie difficoltà.

Una delle cose più sorprendenti del caso, osservandolo oggi, fu la lentezza con la quale le nostre famiglie si preoccuparono. Oggi i genitori, perseguitati da filmati che ricostruiscono vicende con sinistri camioncini bianchi e bambini che sgusciano via in stradine di campagna, si attaccano al telefono non appena il cellulare della creatura suona a vuoto; la sezione Persone scomparse è sommersa da segnalazioni di bambini che poi risultano trattenuti a scuola o davanti a un videogame.

A poco a poco il tono da scanzonato diventa cupo, angosciante e le figure dei detectives coinvolti si fanno complesse e poco limpide. Rob Ryan ha comportamenti personali e professionali poco spiegabili (e restano tali sino alla fine), ma anche gli altri sembrano avere seri problemi di comunicazione interpersonale.

Insomma, la storia si dilata e conclude in modo logico, c’è parecchia suspense, ma il romanzo non soddisfa completamente il lettore che rimane spiazzato da una sensazione di incompiutezza – nonostante la corposità del libro con le sue 497 pagine.

Altre recensioni di Tana French: Il rifugioL’intruso

Traduzione: Michela Benuzzi

Editore: Einaudi
Anno: 2020

4.0Overall Score

Nel bosco

SIAMO CERTI CHE L'ANIMALE PIU' PERICOLOSO DEL BOSCO SIA IL LUPO? La scrittura di Tana French mi piace molto: è ruvida e pragmatica e trovo si addica molto ai suoi racconti noir/thriller. Per ...

  • Trama
    4.0
  • Suspense
    4.0
  • Scrittura
    4.0

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