Che fine ha fatto Sandra Poggi?

Che fine ha fatto Sandra Poggi?

TORNA L’INVESTIGATORE PRIVATO LIBERO CON TUTTA LA SUA IRRIVERENZA

Milano, dicembre 1973. Le avventure di Libero Russo, l’investigatore nato dalla penna di Davide Pappalardo, cominciano sempre a Natale o giù di lì: “Non so perché, ma le mie vicende più importanti iniziano sempre nei pressi di Natale. Forse è Gesù Bambino che vuol farmi un presente visto che nessuno pensa mai a me. O forse nostro Signore vuol redarguirmi dai pericoli della vita e per distrarmi cerca di portarmi sulla retta via, smarrita da tempo…”.

Come in Buona sera (signorina), il precedente romanzo dell’autore con al centro il personaggio di Russo, Libero – che per vivere fa l’investigatore privato senza licenza, accogliendo i potenziali clienti nella sua stessa casa, il monoloculo alla Bicocca mascherato da ufficio di rappresentanza con finti faldoni d’indagini mai iniziate alle pareti e un distintivo di plastica sottratto al nipote (“Sulla scrivania, per ogni evenienza, tenevo sempre dei fogli alla rinfusa per fingere di prendere appunti quelle rare volte che strani esseri varcavano la soglia della mia magione…”) riceve l’incarico di rintracciare una ragazza scomparsa: in questo caso Sandra Poggi, giovane e bellissima esponente della Milano bene sparita nel nulla da diverso tempo forse anche a causa d’una forma – nemmeno troppo velata – di disturbo dissociativo della personalità.

Stando a quanto racconta a Russo il “tipo dell’Eni” fin troppo azzimato (“…un riccioli d’oro… con due tocchetti dell’anulare si rimetteva in sella al naso la montatura ambrata…”) che lo contatta per chiedergli di ritrovargli la fidanzata, la ragazza infatti “frequentava cattive compagnie… ed era molto volubile. Fasci e rossi. Un giorno era tutta rivoluzione nera e il giorno dopo rivoluzione rossa. Un giorno era hippie, l’altro sanbabilina…”.

Dello stesso parere anche Enrico Arcangeli, l’enigmatico psicanalista che ha avuto la Poggi come paziente, per il quale la ragazza sarebbe incline a “strappare l’identità di altre persone e appiccicarla sul proprio corpo come se fosse una nuova pelle. Anche in maniera distruttiva, se necessario…”.

Una personalità camaleontica, gravemente compromessa, che mutua l’identità altrui con la stessa meccanica perizia con cui il camaleonte si fa rosso o verde a seconda della necessità per meglio carpire, con un unico scatto improvviso e letale, la vita dell’insetto di turno…

Sulla scorta di queste e altre informazioni, Libero, tra l’altro ancora preda del rimpianto mai sopito per l’ex moglie Clelia di cui Sandra sembra a tratti la versione più giovane (anche grazie all’identico vestito blu e giallo da pesce tropicale che indossa spesso…), s’impegna così in un’indagine complessa che lo porterà a confrontarsi, in un angoscioso andirivieni tra Milano, Venezia e Bologna (sullo sfondo, gli anni di piombo e gli intrecci tra politica e criminalità) con una multiforme galleria di personaggi: ancora una volta affiancato dall’ex collega Marione, spalla recalcitrante e sollecita a un tempo, e saltuariamente soccorso anche da Martina, ragazza di vita già presente in Buonasera (signorina) che stavolta dovrà offrire momentaneo rifugio a Fritz, il gattone della Bicocca spodestato da Long John, cagnone randagio incontrato da Russo per i vicoli di Venezia che lo seguirà fedelmente in questa sua nuova peripezia.

Peripezia resa ancor più complicata dalla natura elusiva e, appunto, camaleontica, della giovane scomparsa, incline a stringere e sciogliere legami con i soggetti più disparati.

Sandra, infatti, non soltanto sembra aver da tempo tagliato tutti i ponti con la propria inquietante famiglia d’origine (una madre che forse è morta cadendo dalle scale e forse no, un padre imprenditore incline a sbarazzarsi d’ogni superflua preoccupazione relativa alla figlia scomparsa, un fratello laconico e fin troppo calato nel proprio ruolo d’unico erede degli affari di famiglia e una sorella maggiore a sua volta assente da molto tempo…), ma nel suo ondivago girovagare costringerà l’ex poliziotto riciclatosi detective privato a fare i conti con picchiatori brianzoli, meretrici veneziane, attivisti di sinistra, portieri diffidenti, ex colleghi imperscrutabili e professionisti senza scrupoli.

Sempre e quasi fellinianamente sulle tracce di questa ragazza elusiva e bellissima che appare e scompare simile a un sogno, sfuggente, contraddittoria e indecifrabile come la vita stessa che Libero sente scivolar via tra le dita ogni giorno che passa un po’ di più…

Editore: Pendragon
Anno: 2019

3.3Overall Score

Che fine ha fatto Sandra Poggi?

TORNA L'INVESTIGATORE PRIVATO LIBERO CON TUTTA LA SUA IRRIVERENZA Milano, dicembre 1973. Le avventure di Libero Russo, l'investigatore nato dalla penna di Davide Pappalardo, cominciano sempre a ...

  • Trama
    3.0
  • Suspense
    4.0
  • Scrittura
    3.0

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